L’uomo in più occasioni l’avrebbe strattonata, schiaffeggiata, afferrata per la gola, presa a spintoni fino a farle sbattere violentemente la pancia contro la maniglia della lavastoviglie, per poi sferrarle calci e pugni all’addome. Nei suoi frequenti scatti d’ira, insultava violentemente la compagna, anche distruggendo mobili e suppellettili dell’abitazione. La colpevolizzava ogni qualvolta lei tentava disperatamente di chiedere aiuto al numero di emergenza, dicendole: “chiami le guardie per il padre di suo figlio”.
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